Un seno armonioso e proporzionato è spesso considerato simbolo di femminilità e bellezza. Tuttavia, con il passare del tempo, il seno subisce inevitabili cambiamenti che possono alterarne la compattezza e la forma, spingendo molte donne a cercare soluzioni per sentirsi nuovamente a proprio agio con il loro corpo.
La mastopessi senza protesi è una delle opzioni di chirurgia estetica più richieste da chi desidera migliorare l’aspetto del seno senza stravolgerlo. Questo intervento, che garantisce risultati naturali e duraturi, rispetta le proporzioni del corpo e l’integrità dei tessuti, rispondendo alle specifiche esigenze della paziente, come il ripristino della tonicità e della simmetria.
Continua a leggere questo approfondimento per scoprire le differenze rispetto alla mastopessi con protesi e i casi in cui questo intervento è particolarmente indicato.
La mastopessi senza protesi, nota anche come lifting del seno naturale, è un intervento che corregge il rilassamento del seno (ptosi), risollevando e rimodellando i tessuti naturali della paziente senza l’utilizzo di protesi. Questa procedura chirurgica offre risultati estetici naturali e durevoli, è meno invasiva ed ha un processo di recupero generalmente più rapido rispetto alla versione con protesi.
Ciò contribuisce a creare un’esperienza post-operatoria complessivamente confortevole per la paziente.
Questi interventi costituiscono due tipologie di mastopessi che differiscono principalmente per la tecnica utilizzata durante la procedura e il risultato estetico finale.
Si ricorre alla mastopessi senza protesi quando si desidera migliorare la forma e la posizione del seno senza alterarne significativamente il volume. In questo caso, l’intervento prevede la rimozione della pelle in eccesso, il rimodellamento del tessuto mammario e il sollevamento del complesso areola-capezzolo, restituendo al seno un aspetto più tonico e giovane. Questa tecnica è particolarmente indicata nei casi in cui la paziente abbia già un seno prosperoso e non desideri aumentarne le dimensioni. Per contro, non è adatta a chi ha bisogno di un incremento di volume, in particolare nella parte superiore, ed è meno indicata per pazienti con seno svuotato.
La mastopessi con protesi, invece, è pensata per chi, oltre al sollevamento, desidera anche un aumento del volume del seno. Ad ogni modo, la decisione tra le due opzioni dipende da diversi fattori, tra cui la resa estetica attesa dalla paziente e la condizione dei suoi tessuti mammari. Perciò, è fondamentale una consulenza approfondita con il chirurgo, che valuterà le proporzioni corporee e le aspettative individuali per consigliare la soluzione più adatta.
L’intervento è adatto a donne di tutte le età, pur essendo particolarmente popolare tra le donne in età compresa tra i 35 anni e i 40 anni, che decidono di sottoporsi nel momento in cui cominciano a notare un progressivo cedimento del seno.
Le candidate ideali sono le donne che si trovano in almeno una delle seguenti condizioni:
La mastopessi senza protesi è molto efficace nel correggere tali imperfezioni, che spesso influiscono sul benessere psicofisico della persona.
L’intervento viene solitamente eseguito sotto anestesia generale, ma in alcuni casi è possibile optare per anestesia locale con sedazione, a seconda delle preferenze della paziente e delle condizioni mediche. La parte cruciale dell’intervento riguarda le incisioni, che variano a seconda della tecnica scelta e della gravità della ptosi. Se la ptosi è lieve, il chirurgo può optare per un’incisione periareolare (mastopessi Round Block), che consiste in un’incisione attorno all’areola senza cicatrici visibili sulla pelle del seno. Tuttavia, per casi di ptosi moderata, è necessaria un’incisione verticale di circa 5 cm che si estende intorno all’areola e scende verticalmente verso il solco sottomammario, consentendo un sollevamento più significativo del seno. Quando la ptosi è severa si utilizza spesso l’incisione a T rovesciata, che offre un sollevamento consistente ma lascia cicatrici più visibili. Questa procedura consta di più incisioni:
Una volta effettuate le incisioni, il chirurgo rimuove l’eccesso di pelle e, a volte, anche di tessuto mammario, se necessario, per ottenere una forma più tonica e compatta. La ghiandola mammaria viene modellata per restituire al seno un aspetto più sollevato e armonico. Inoltre, durante l’intervento, può essere necessario riposizionare l’areola e il capezzolo per garantirne una posizione naturale e centrale rispetto alla nuova forma del seno.
Una volta completato il rimodellamento, le incisioni vengono suturate con punti riassorbibili o non riassorbibili, a seconda della tecnica chirurgica adottata. L’obiettivo del chirurgo è minimizzare le cicatrici e garantire che le linee di sutura siano il più discrete possibile.
Quanto alla durata, solitamente si aggira tra le 2 e le 3 ore. Tuttavia, il tempo dell’intervento può variare in base a diversi fattori, come la complessità del caso specifico e la tecnica utilizzata.
Il recupero richiede alcune settimane, durante le quali è fondamentale seguire le indicazioni post-operatorie per garantire un risultato ottimale e duraturo. Dopo 7-10 giorni si possono riprendere le attività quotidiane, mentre per esercizi fisici o sforzi intensi è consigliabile attendere 4-6 settimane.
I risultati definitivi si apprezzano dopo circa 3-6 mesi, quando il seno assumerà la sua forma stabile.
La mastopessi senza protesi ha un costo tendenzialmente inferiore alla mastopessi con protesi. Il costo parte dai 7500 €, ma solo a seguito di un primo consulto con il chirurgo sarà possibile avere un prezzo di dettaglio. Ad ogni modo, esso è influenzato dalla complessità dell’intervento, dall’esperienza del chirurgo e dalla clinica scelta. Investire in professionisti qualificati come i medici di Juneco assicura risultati ottimali e maggiore sicurezza.
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